ORA BASTA!

Fiera di essere del Babel! In 25 anni di pallanuoto, presidente di una società romana, ed oggi dirigente del Babel, ma anche moglie di un meraviglioso marito… allenatore CUBANO e madre di due splendidi ragazzi agonisti. DICO BASTA!

Ai nostri figli come ai nostri atleti, che da sempre ci seguono abbiamo insegnato e continuiamo ad insegnare il rispetto per il prossimo, L’ONESTA’ la dedizione, l’impegno, la costanza e tanto altro, che sia una “partitella” o che sia l’evento più importante della loro vita. Rispetto, parola imprescindibile nella vita di ognuno di noi e che purtroppo spesso manca.

Generalizzare e coinvolgere tante famiglie, tanti bambini, tanti lavoratori, tante bravissime persone in un episodio… che non è assolutamente come è stato raccontato e messo alla berlina su social media e tg è stato un comportamento arrogante e pretestuoso. Non è così che si combatte il razzismo se questo fosse stato, non è così che si aiuta un figlio. Da madre e dirigente di uno sport che amo, mi preoccupo della violenza, delle bugie, della faziosità e dell’ipocrisia. Mi preoccupo di quello che ho visto in quel filmato, la ripresa della partita e dell’azione che ha generato schiamazzi, NON insulti razzisti. Mi preoccupo delle provocazioni e vessazioni subite da un ragazzo di 15 anni incolpato ingiustamente di razzismo con adulti che si avventavano su di lui, incuranti della paura e delle lacrime sul suo volto spaventato, “adulti-genitori” che hanno pensato di trovare in lui colpe che non aveva, episodio accaduto due mesi dopo le ipotetiche frasi razziste. pertanto volutamente provocatorie. Dicevo, quel gesto violento, sul campo da gioco, che ha richiesto l’intervento dell’arbitro per brutalità, fatto da un giovane atleta che NON ha colpe, da un giovane atleta, che forse è saturo di menzogne, forse è saturo di essere coinvolto in ciò che non vorrebbe, di un giovane atleta al quale si dovrebbe far capire che la violenza non è il giusto modo di esprimere la rabbia.

Un tempo si diceva, le bugie hanno le gambe corte e quando la verità verrà fuori, l’unica cosa che rimarrà sarà tanta amarezza, per essere stati trascinati, nostro malgrado in qualcosa a noi estraneo, perchè per il Babel e per tutte le persone che sanno cosa sia il rispetto, non esiste colore, lingua, genere diverso dal nostro.


Tiziana Lulani